Home » Blog » Allevamento » Perché allevare al pascolo?

Perché allevare al pascolo?

Perché allevare al pascolo?

Oggi si comincia a parlare di grass fed beef anche in Italia. Traduciamo: bovini allevati al pascolo. Si potrebbe pensare: “cosa c’è di così straordinario ? I bovini pascolano”. È così che li immaginiamo e pensiamo alle belle mucche alpine con il campanaccio al collo.
Ma chi vive in città spesso ignora cosa c’è dietro al cibo che compra, mangia e da alla prole. Tranne rare eccezioni, tutta la carne bovina che troviamo presso i supermercati e molti macellai proviene da allevamenti industriali dove gli animali sono tenuti in stalla tutta la vita, non vedono mai un filo d’erba fresca e sono ingozzati con granaglie, soia, integratori, antiparassitari e antibiotici per mantenerli sani o meglio in vita fino a che belli grossi e pieni di grasso arrivano sulle nostre tavole.
E non c’è biologico che tenga. Anche molta carne bio proviene da allevamenti industriali bio che usano gli stessi criteri di quelli convenzionali ma con standard bio (un po’ più di spazio per ogni capo, mangimi bio no ogm – ma sarà vero ?). La parte sanitaria sta purtroppo diventando sempre più simile a quella degli allevamenti tradizionali, le maglie del bio stanno diventando sempre più larghe. Comunque sempre massimo rispetto per il Bio che è un primo passo…forse.
Certo gli animali non sono rispettati, non hanno lo spazio adeguato, sono decornificati, vengono fecondati artificialmente, se non producono sono dismessi (come le vacche da latte che dopo due o tre parti vengono eliminate perché meno produttive mentre potrebbero andare avanti per altri dieci anni almeno) e mangiano cibo ricco di amidi e proteine che non è funzionale ai loro stomaci e al rumine e si ammalano. Sono pochi i capi che arrivano al macello con i fegati sani .
La carne di animali allevati al pascolo sta riscuotendo molto interesse negli Stati Uniti, in Australia, in Nuova Zelanda e anche nel Regno Unito. Molti consumatori sono diventati attenti riguardo a quello che consumano sia per quanto riguarda il benessere animale che per la qualità della carne che comprano In particolare nei paesi d’oltre oceano i bovini vengono lasciati al pascolo sempre.  Sono nutriti con fieno nelle stagioni asciutte e vengono macellati alla fine della stagione dell’erba. Quindi tutti insieme sono portati al macello e la frollatura avviene in grandi celle frigorifere in maniera ottimale. La carne viene poi sezionata e confezionata sottovuoto e congelata per poi venderla con tranquillità nei mesi successivi.

In Italia abbiamo abitudini diverse e non ci sogneremmo mai di comprare della carne di qualità congelata. Il consumatore però è abituato alla carne marmorizzata  grassa e tenera degli allevamenti industriali e non riconosce le qualità di un bovino allevato all’erba: grasso più giallo ricco di betacarotene, carne un po’ più consistente e meno grassa (guardatevi anche dal burro troppo bianco. Un buon burro di animali che mangiano erba deve aver un bel colore giallo!). Con una buona frollatura si può ottenere una carne tenerissima  ben strutturata e saporitissima. Ma anche la frollatura, che è un naturale processo enzimatico, non piace perché comporta una perdita di liquidi quindi di peso e per alcuni macellai e per i supermercati è considerata una perdita di soldi.
Nella mia azienda facciamo così: tutte le fattrici (le mucche) con i tori sono sempre all’aria, al pascolo su prati polifiti (composti da tante specie di erbe). I vitelli sono al pascolo con le madri fino allo svezzamento, che avviene quando hanno circa a sei mesi, nei mesi di giugno e a settembre. Quelli di giugno durante l’estate restano in stalla per conoscere l’uomo e perché non c’è erba. Quelli di settembre restano un mese o poco più per ambientarsi e poi in autunno vanno tutti al pascolo fino a dicembre.
In inverno tornano in stalla dove sono nutriti con fieni misti ed erba medica e una piccola integrazione di orzo,grano e favino schiacciati. Poi in primavera di nuovo all’erba. A questo punto diversi capi sarebbero pronti. Ma con l’arrivo del caldo  diminuisce il consumo di carne quindi li teniamo in stalla  per tre mesi durante l’estate e poi cominciamo a venderli. Per curare la mandria  usiamo, con risultati molto interessanti, l’omeopatia, pratiche preventive e fitoterapia. Se necessario si ricorre alla chirurgia e in casi particolari all’uso di antibiotici come salvavita.

Anna

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti

  1. Clotilde Lorance ha detto:

    Test psicologici li adoro !come il linguaggio del corpo!!! Cercare sempre di capire aiutando gli altri aiuti anche te stesso. Ciò che mi piace è leggere un buon articolo che da il vero senso della vita. Stupendo!

  2. Andrea ha detto:

    Salve, dopo questo bell’articolo delle mucche che mangiano erba, rispndete alla domanda di Marco dicendo che gli date anche cereali? Dove sta allora la coerenza?

    1. Diamo un’integrazione di cereali insieme ai fieni misti e di erba medica quando finiscono i pascoli(estate e inverno).Sul sito si può consultare il nostro disciplinare aziendale.

  3. Marco ha detto:

    E’ molto bello sapere che ci sono allevatori che la pensano come noi.Alleviamo anche noi in provincia di VT Pezzate Rosse I. P purissime tutto l ‘anno al pascolo con. Tettoie per il fieno e somministriamo anche noi mangimi fatti in casa con orzo granturco e favino .Complimenti per l’articolo bravi buon lavoro.

    1. Sono contenta che altri allevatori seguano un sistema di allevamento che rispetti gli animali. Più siamo più si deve sapere. I consumatori vanno sensibilizzati sull’argomento del benessere animale che poi significa anche produrre della carne sana e buona.

      Anna

  4. Riccardo ha detto:

    Buongiorno,

    i vostri bovini quindi sono nutriti anche a cereali, per tutti i periodi che passano in stalla? In che percentuale?

    Grazie infinite.

    1. Buongiorno Riccardo,
      i nostri bovini sono allevati al pascolo e si accoppiano naturalmente. I vitelli restano con le madri al pascolo fino all’età di sei mesi e poi li svezziamo. Vengono allontanati dalla madre e inizia un periodo in cui si insegna loro a non temere l’uomo.
      Il mangime (un miscuglio preparato in azienda composto da cereali e favino schiacciati) serve anche per abituare gli animali alla presenza umana. In questa fase viene dato loro circa 300g a capo. Anche quando ricomincia la stagione dell’erba vengono avvicinati ogni giorno e chiamati con un po’ di mangime (sempre 300/400g a capo). Quando poi vengono chiusi, perché è inverno o estate, diamo loro fieno misto a volontà, fieno di erba medica e un’integrazione di mangime che per i capi più giovani può arrivare a 1kg/capo al giorno fino ai 4kg/capo al giorno per quelli quasi pronti che passano gli ultimi mesi in stalla. Un bovino adulto può arrivare a mangiare 20 kg di fieno al giorno.

Articoli correlati