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Disciplinare Aziendale dell’Azienda Agricola Boccea

PREMESSA
La superficie della azienda è di 270 ettari e comprende zone boscose, ripide spallette, colline e altopiani scadenzati da lunghi filari di ulivi e una fertile pianura.

L’esistenza di un allevamento è necessaria in un ecosistema così variato, in quanto la presenza dei bovini contribuisce a preservare l’ambiente e la fertilità dei terreni, controllare l’erosione dei suoli, tenere pulite le zone impervie e boschive con un pascolo controllato.

Le nostre mandrie utilizzano i così detti terreni marginali come i boschi e le ripide spallette dell’agro romano che non permettono altre coltivazioni. I pascoli alternati ai seminativi nelle rotazioni culturali incrementano la fertilità dei terreni, e, tramite la captazione di Carbonio dall’atmosfera, contribuiscono al contenimento dell’effetto-serra.
Le scelte di impostazione dell’allevamento sono dettate dalle esigenze di benessere dei bovini, dalla conformazione dell’azienda, dalle sue dimensioni e da un attento studio delle caratteristiche del suolo e della flora spontanea.

La nostra filosofia è quella di una coesistenza armoniosa tra ambiente, animali e uomo, nel rispetto delle diverse esigenze di ciascuno. I pascoli vengono gestiti tramite turnazioni e rotazioni, tali tecniche consentono ottenere il mantenimento di prati-pascolo stabili, con ottimi apparati radicali, che preservano il terreno dalla erosione e dal dilavamento.

La ricca presenza di siepi e di zone boscose alternata ai pascoli contribuisce a mantenere la biodiversità della fauna selvatica, in particolare uccelli e insetti, dando loro degli habitat adeguati.

È inoltre particolarmente importante il fatto che vi sia, alle porte di Roma, in una zona che negli ultimi anni si è purtroppo degradata, una attività agricola sostenibile che determina bellezza del paesaggio, occupazione per lavoratori e preserva il territorio. Lavoriamo molto sulla relazione uomo-animale, nell’ottica di una buona convivenza tra specie.

IN AZIENDA ALLEVIAMO BOVINI DA CARNE AL PASCOLO

LE MANDRIE
Ci sono tre mandrie di fattrici:

  • Il gruppo delle marchigiane, una razza italiana. Sono docili, abituate all’uomo e bellissime. La carne è molto apprezzata.
  • Il gruppo autoctono delle meticcie composto da incroci di vacche maremmane con tori charolaise e limousine. Sono enormi, con corna lunghissime, rustiche, scure e a volte selvatiche.
  • Il gruppo delle limousine: una razza francese che dà carni di gran qualità e si adatta benissimo all’allevamento al pascolo.

Le tre mandrie di fattrici vivono al pascolo insieme ai tori tutto l’anno.

Durante le stagioni dell’erba, l’autunno e la primavera, hanno a disposizione cinque appezzamenti che pascolano a rotazione per un periodo di tempo definito. Finito il pascolamento di quel settore sono chiamate per andare su un prato contiguo. Il campo appena pascolato viene trinciato e strigliato: sono due pratiche fondamentali per mantenere l’appetibilità e la salubrità del terreno e contribuiscono a migliorare la crescita dell’erba.

Nei mesi estivi scegliamo una zona fresca e alberata con porzioni di bosco accessibili perché possano trovare ombra e qualcosa di fresco da mangiare. Durante l’inverno lasciamo le mandrie delle fattrici su un appezzamento facilmente raggiungibile asciutto e arborato per controllare le nascite dei vitelli.

LE NOSTRE VACCHE PARTORISCONO ALL’APERTO DURANTE TUTTO L’ANNO CON PICCHI IN AUTUNNO E IN PRIMAVERA e vengono aiutate da personale esperto in caso di necessità. I vitelli restano con le madri fino a sei mesi e poi vengono separati (svezzamento).

I vitelli svezzati vengono tenuti chiusi in un recinto parzialmente coperto per abituarli all’uomo. Imparano a conoscere il fieno di erba medica e il nostro mangime che in questa fase serve a impostare un rapporto con il mandriano.

I vitelli che vengono mandati al pascolo durante la primavera o l’autunno mangiano l’erba dei prati. Anche loro hanno a disposizione 5 appezzamenti che pascolano a rotazione per un periodo di tempo definito. Finito il pascolamento di quel settore sono chiamati per andare su un prato contiguo. Ai giovani vitelli al pascolo continuiamo a dare una manciata ciascuno di mangime che chiamiamo di “cortesia” che si è rivelato un ottimo strumento per chiamarli e avvicinarli e mantenere il contatto con l’uomo.

Durante l’estate e l’inverno i vitelli svezzati restano nelle stalle e mangiano il fieno di essenze miste e fieno di erba medica di produzione aziendale insieme all’integrazione di mangime. Quando i nostri vitelli raggiungono i 16/18 mesi circa vengono chiusi in stalla per il finissaggio che può durare 3-4 mesi.

Stiamo mettendo a punto Il finissaggio al pascolo si fa in primavera da maggio a luglio. In questo caso i vitelloni e le manze brucano l’erba e non hanno altre fonti di nutrimento. Vengono chiusi in stalla un mese prima della macellazione per ridurre la possibilità di traumi durante le operazioni di carico per la macellazione.

L’ALIMENTAZIONE
I nostri bovini mangiano l’erba fresca dei pascoli per circa 7 mesi l’anno. Durante i mesi freddi o asciutti le tre mandrie delle fattrici trovano erba, germogli e foglie nelle zone boscose. Diamo loro del fieno misto composto da essenze di graminacee e leguminose prodotto negli erbai dell’azienda.

Ai vitelli svezzati fino ai 16/18 mesi, quando l’erba dei pascoli non è sufficiente diamo anche fieno misto e fieno di erba medica e un po’ di mangime. Anche ai vitelli all’ingrasso e al finissaggio, quando non stanno al pascolo, diamo fieno misto, fieno di erba medica aziendale e un miscuglio di granaglie schiacciate.

Il mangime è preparato in azienda, fresco ogni settimana con favino o pisello proteico, sorgo, grano tenero e orzo coltivati in azienda. Se necessario compriamo orzo, grano tenero e mais biologico. Le percentuali di mangime rispetto alle necessità dell’animale possono variare da niente e iniziare con un 5% fino ad arrivare ad un 15% ( max 4,5kg di granaglie schiacciate per capi in fase di finissaggio). L’erba medica è una risorsa utilissima e conferisce un buon sapore alle carni.

CURE SANITARIE
Non tagliamo le corna ai nostri bovini. Ci prendiamo cura di loro quando necessario, in caso di traumi o altre malattie, con terapie omeopatiche o fitoterapiche. Allattiamo i vitelli con biberon, utilizzando latte di vacca o latte artificiale , nel caso in cui la madre non abbia latte o siano orfani. Gestiamo l’aggressività lasciando spazi sufficienti ai capi in stalla. Inseriamo gradualmente i capi che provengono da altri gruppi e lavoriamo molto sul rapporto uomo animale.

I nostri bovini fanno i controlli obbligatori per legge per avere un allevamento indenne da IBR. Monitoriamo la presenza dei parassiti 4 volte l’anno, e non effettuiamo trattamenti antiparassitari se non strettamente necessari, per non inquinare l’ambiente con residui chimici ecotossici come le avermectine.

Interveniamo con prodotti fitoterapici e terapie di sostegno omeopatiche. In casi gravi e particolari se necessario interveniamo con un prodotto chimico specifico sotto il controllo del veterinario aziendale e rispettiamo i tempi di carenza che per gli allevamenti biologici sono doppi rispetto al convenzionale. Non facciamo uso di avermectine nei nostri protocolli.

Si utilizza l’omeopatia per la prevenzione delle parassitosi e delle principali malattie, per le cure ai neonati, ecc. Non abbiamo la necessità di usare antibiotici perché l’alimentazione naturale con erba e fieni e la quantità limitata di granaglie mantiene la buona salute del rumine. Usiamo l’anestesia nelle castrazioni e nei casi in cui siano necessario per eventuali interventi chirurgici. Il parto e la monta avvengono naturalmente. Procediamo una o due volte l’anno con le diagnosi di gravidanza per monitorare la salute della mandria.

ETOLOGIA
Facciamo molta attenzione al rapporto uomo-animale, osserviamo gli animali, le loro dinamiche di gruppo, per poterli capire e assecondare nelle loro esigenze. Cerchiamo di lasciare i capi sempre in gruppo perché i bovini hanno uno spiccato senso sociale utilizziamo incastrini e catture rispettose della loro indole e mole.

I capi vengono portati al macello da un trasportatore di fiducia. Il mattatoio è a un’ora di viaggio dall’azienda e dispone delle attrezzature necessarie perché il passaggio non sia doloroso e cruento.