Al centro di sperimentazione di Veneto Agricoltura da 20 anni selezionano, con l’intenzione di preservarle, alcune razze italiane di anatre, tacchini, oche, faraone e polli presenti nella regione da più di 50 anni. Si tratta in gran parte di razze che fino a 60 anni fa erano diffuse in tutta Italia.
La dottoressa Maristela Baruchello dirige questo centro di eccellenza il cui scopo è preservare la biodiversità delle razze avicole tipiche della regione Veneto ma che sono anche un patrimonio importante per tutto il paese. L’azienda Sasse Rami si trova a Cereganno, vicino a Rovigo. Ci si arriva direttamente dalla stazione con un trenino di un solo vagone che porta direttamente a Ceregnano, e l’azienda dista meno di un km dalla stazione. Ci sono altri cinque centri di conservazione distribuiti nelle province del Veneto che allevano avicoli in Veneto, tutti collegati all’università di Padova.
Le razze di polli allevati sono la Robusta Lionata, la Robusta Maculata, l’Ermellinata di Rovigo, tre razze a duplice attitudine, la piccola Pepoi, la splendida Gallina Padovana e la nerissima Polveroi. Ci sono le anatre come la Germanata Veneta, la piccola bianchissima anatra Mignon, il tacchino Comune Bonzato, il tacchino Ermellinato di Rovigo, la faraona Camosciata e l’Oca Padovana.
Sono animali bellissimi equilibrati con penne variopinte e forme diverse. Animali rustici che vivono all’aperto e si accoppiano naturalmente. La selezione è fatta in base alle caratteristiche tipiche della razza. Un patrimonio da riscoprire e allevare.
Ma è possibile oggi per un agricoltore allevare polli ruspanti provenienti da una razza rustica in cui padre e madre siano presenti in azienda e i pulcini possono essere indirizzati sia alla produzione di galline ovaiole, che di galline, polli da arrosto o uova?
Il problema principale oggi è la scelta della razza. I polli sono allevati per la maggior parte industrialmente e per questo motivo sono stati selezionati ibridi adatti a crescere in situazioni limite e velocemente. Dal pulcino al piatto passano 30 giorni. L’agricoltura biologica ha inserito parametri diversi sono obbligatori 80 giorni per poter vendere un pollo bio e ha reso obbligatori alcuni parametri di allevamento come il fatto che siano allevati a terra in spazi più ampi, e possano uscire dal capannone per una parte della loro vita. Ma si continuano ad utilizzare gli ibridi industriali.
La vita del pollo è quella che ha subito maggiori stravolgimenti. Solo nell’aia di alcune rare aziende si possono trovare polli in libertà in cui galli e galline si accoppiano e le galline covano le uova e accudiscono i pulcini. È un mondo che fa parte del passato, legato ad un’economia rurale famigliare. Non mi voglio soffermare sugli orrori degli allevamenti industriali ma sul fatto che anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una drammatica perdita di biodiversità. Come per le sementi, oggi gli allevatori si devono rivolgere agli incubatoi e ci sono brevetti sulla selezione genetica degli ibridi.
Il lavoro che stanno svolgendo a Ceregnano è importantissimo. L’università ha messo in campo competenze di altissimo livello con l’intento di diffondere queste razze nel territorio e il centro di Ceregnano lavora con gli agricoltori della zona.
Queste razze sono rustiche, la carne è soda, sono adatte a essere all’allevate all’aperto, sono bellissime da vedere. Alcune sono a duplice attitudine, cioè adatte per fare le uova, il pollo arrosto e la gallina da brodo. Altre sono piccoline e sono interessanti per fare il polletto da grigliare. Le galline Padovane sono apprezzate per la carne e per le uova bianchissime.
I tacchini hanno dimensioni contenute e le faraone hanno la carne scura come dovrebbe essere. Sono adatti a crescere al pascolo. Sono tutte razze che consumano l’erba. Riguardo alle oche sono straordinariamente ghiotte di erba. Dove arrivano mangiano tutto. Sarebbero ottime per tenere puliti i vigneti e i frutteti. In più si avrebbero le uova e la carne.
Sempre all’università di Padova sono molto avanzati gli studi di agrosilvicultura . Stanno studiando modelli di coltivazione in cui i seminativi e gli allevamenti sono in relazione alle alberature . L’obbiettivo è quello di aumentare la captazione della CO2 tramite la vegetazione, incrementare la biodiversità e ricercare una maggiore sostenibilità economica per le aziende.
Speriamo che il mercato in futuro si a in grado di apprezzare queste razze bellissime. L’omologazione del gusto ai prodotti dell’industria ci ha fatto dimenticare il sapore, il colore e la consistenza di quelle carni che erano legate alle feste in famiglia ed erano apprezzate per le saporosità così diverse.
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