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Un Capo che ha Mangiato Solo Erba: Allevamento al Pascolo

Un Capo che ha Mangiato Solo Erba: Allevamento al Pascolo

Il motto è MENO MA MEGLIO: siamo fermamente convinti che la qualità sia preferibile alla quantità! Benessere animale significa benessere ambientale (sostenibilità ambientale dell’azienda) che produce benessere umano (qualità del prodotto).

Allevare i bovini al pascolo è sinonimo di benessere animale e cibo salutare.
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Dicono che:

• l’uovo di una gallina che non ha mai camminato non è un uovo;

• il latte di una mucca che non ha spazio sufficiente per riposarsi non è latte;

• la carne di un suino o di un bovino stressato non sia carne.

Certo è che la qualità della vita di un animale si ripercuote sulla qualità dei prodotti che da essi derivano.

Gli allevamenti che non sono gestiti in modo consapevole causano più emissioni di gas serra del settore dei trasporti e danneggiano il suolo e le risorse idriche. Siamo convinti che i consumatori abbiano il potere di cambiare il mercato attraverso le loro scelte.

La nostra è una sfida importante ed epocale che riguarda il benessere animale in primo luogo ma da cui scaturisce un’alimentazione più sana.

Oggi finalmente si parla di bovini allevati al pascolograss fed beef. Si potrebbe pensare: “cosa c’è di così straordinario ? I bovini pascolano!” Ma chi vive in città spesso ignora cosa c’è dietro al cibo che compra, mangia e da ai propri figli. Tranne rare eccezioni, tutta la carne bovina che troviamo presso i supermercati e i macellai proviene da allevamenti industriali dove gli animali sono tenuti in stalla tutta la vita, non vedono mai un filo d’erba fresca e sono ingozzati con granaglie, soia, integratori, antiparassitari e antibiotici per mantenerli sani o meglio vivi fino a che, belli grossi e pieni di grasso, arrivano sulle nostre tavole.

Anche molta carne bio proviene da allevamenti industriali bio che usano gli stessi criteri di quelli convenzionali ma con standard bio (un pò più di spazio per ogni capo, mangimi bio, no ogm ). Anche l’aspetto sanitario nel biologico sta purtroppo diventando sempre più simile a quella degli allevamenti tradizionali.

Certo è che gli animali non sono rispettati, non hanno lo spazio adeguato, sono decornificati, vengono fecondati artificialmente e mangiano cibo che non è funzionale ai loro quattro stomaci.

Molti articoli ci mettono in guardia sui danni della carne bovina perché contiene grandi quantità di grassi saturi che sono considerati veleno per le nostre arterie. Gli stomaci dei bovini che provengono da allevamenti intensivi sono malati. Specialmente il rumine il cui PH viene alterato da una dieta che contiene troppi amidi.

È in questa “camera di fermentazione” che inizia il bilanciamento degli aminoacidi, delle vitamine, degli enzimi che sono essenziali per la nutrizione umana. Insomma, il rumine per essere sano deve funzionare con un PH 7. In questo ambiente possono svilupparsi i batteri che producono alti livelli di CLA, omega 3, aminoacidi, vitamine ed enzimi digestivi.

Quando i bovini, che sono dei ruminanti, sono nutriti con alte dosi di amido (mangimi) il PH del rumine scende a 4: si ACIDIFICA. Questo ambiente acido sviluppa altre linee di batteri che impediscono la formazione di tutte le sostanze salutari di cui abbiamo parlato e fanno ammalare il sistema digestivo dell’animale. Per questo negli allevamenti intensivi si usano alte dosi di antibiotici per permettere al fegato di continuare a funzionare con quel livello di acidità negli stomaci.

Gli animali inoltre sono tenuti fermi tutta la loro vita in piccoli spazi. La muscolatura non si sviluppa. Il muscolo resta flaccido e si riempie di grasso e la carne sicuramente rimane “tenera”. E poi il mangime costa e i vitelli devono fare presto a ingrassare; massimo diciassette, mesi altrimenti non ci si guadagna .

Ma è carne sicura? In effetti come alimento non è il massimo per la nostra salute.

Un animale che pascola cresce più lentamente (ci vogliono tra i 22 e i 24 mesi) e la carne è più magra e consistente.

Gli animali cresciuti ad erba hanno meno grasso totale rispetto a quelli nutriti con mangimi.

La carne ha quindi meno calorie (almeno 140 cal in meno per 200g di carne rispetto alla carne bovina allevata in allevamenti intensivi).

Questa carne contiene 4 volte più Omega 3 acido grasso: sono i così detti “grassi buoni” che hanno un ruolo vitale nelle cellule del nostro corpo e che sembrano avere un’azione protettiva nei confronti del nostro sistema circolatorio. Gli Omega 3 funzionano da dagenti protettori del nostro organismo nei confronti dello sviluppo dei tumori. Gli Omega 3 abbondano nel pesce, nelle noci e mandorle ma si trovano anche in animali cresciuti ad erba.

Un altro elemento importante è il CLA (Conjugated linoleic acid), un’altra potente difesa contro i tumori che si trova in gran quantità anche nel latte e nel formaggio provenienti da bovini al pascolo.
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Anche la presenza di vitamine E risulta molto superiore negli animali allevati al pascolo rispetto a quelli che stanno sempre in stalla a cui vengono somministrate integrazioni di vitamine.

Stiamo sperimentando l’allevamento di alcuni capi cresciuti 100{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} all’erba e all’aperto. Abbiamo il problema della stagionalità dell’erba che alle nostre latitudini è disponibile circa quattro, cinque mesi a fine inverno e primavera e due o tre mesi in autunno.

Quando non c’è erba fresca alimentiamo i bovini con fieni diversi e moderate integrazioni di granaglie per non interferire con il sano funzionamento del rumine. Per l’azienda è una sfida migliorare i pascoli e produrre un fieno di gran qualità per le stagioni in cui non c’è l’erba.

I risultati ci sono, i nostri animali sono sani, non c’è bisogno di utilizzare mai antibiotici o antiparassitari chimici.

Tutte le fattrici (le mucche) con i tori sono sempre a al pascolo. I parti avvengono durante l’anno ma le mandrie si sono ben sincronizzante e nonostante la presenza del toro tutto l’anno partoriscono principalmente durante la primavera e l’autunno. I vitelli rimangono al pascolo con le madri fino allo svezzamento, che avviene quando hanno circa sei mesi.

I giovani vitelli, quando sono allontanati dalle madri, sono disorientati e impauriti. Per calmarli e rassicurarli li mettiamo in un recinto. Durante questo periodo di confinamento, che può durare circa tre settimane, i vitelli imparano a fidarsi di Antonio, il nostro vaccaro, e conoscono il mangime fatto in azienda con cereali e favino schiacciati.
azienda agricola boccea allevamento al pascoloQuesto è uno strumento utilissimo per chiamarli e per creare un rapporto di fiducia con la giovane mandria.

Appena possibile , Quando vediamo che il gruppo è coeso, li rimandiamo al pascolo. Li chiudiamo nuovamente in un ampio recinto parzialmente coperto durante l’inverno e l’estate dove sono alimentati con i nostri fieni e cereali schiacciati. Solitamente i nostri capi rimangono all’erba fino alla fase del finissaggio che viene fatta in stalla e dura circa 3 mesi.

Oggi vi proponiamo una giovane vacca marchigiana cresciuta e ingrassata esclusivamente al pascolo. È rimasta sui prati fino a 1 settimana prima della macellazione.

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