Descrizione
Conosciute sin dal Medioevo come la “carne dei poveri” le fave venivano coltivate sin dall’età del Bronzo. Per i Greci e gli Antichi Romani avevano un’accezione funesta, dovuta alla particolare forma della macchia nera che contraddistingue i fiori della pianta che ricorda la lettera Theta, iniziale di Thanatos, cioè morte in greco.
Proprietà
A fronte delle pochissime calorie, le fave fresche sono molto nutrienti grazie all’alto contenuto di proteine e sali minerali. Antiossidanti, sono molto indicate in caso di anemie e di infezioni e sono un’ottima fonte di carboidrati complessi e di folati, vitamina A, B6, C e K. Infine, l’infuso dei fiori viene utilizzato in caso di nausea o di coliche renali.
Certificazioni di qualità
I nostri ortaggi hanno conseguito la certificazione biologica rilasciata da C.C.P.B.
Come si puliscono
All’acquisto, i baccelli di fava devono presentarsi sodi, lucidi e di un bel verde brillante. Una volta aperto il baccello, l’attaccatura della fava (tegumento) deve anch’essa presentarsi verde, se tende al nero, la fava è stata colta da tempo e deve essere consumata subito per evitarne il deperimento.
Come si cucinano
Le fave possono essere consumate crude tal quali in abbinamento a pane fresco e pecorino stagionato oppure cotte in gustose zuppe, ridotte in crema come il famoso maccò di fave siciliano oppure stufate come nella vignarola laziale.
Conservazione
Le fave fresche si conservano in frigorifero tra 0 e 4° per massimo 3 giorni nel vano degli ortaggi, è tuttavia possibile congelarle.
Nota Bene
Il consumo di fave è vietato a chi soffre di favismo.