
Siamo interessati a preservare la nostra salute ? Desideriamo partecipare attivamente alla difesa dell’ambiente? Cerchiamo di fare qualcosa per combattere l’antibiotico-resistenza? Cosa sentiamo nei confronti degli animali? Auspichiamo che possano vivere un vita che soddisfi la loro natura?
C’è una cosa che possiamo fare tutti noi che acquistiamo il cibo che ci è necessario per vivere: diventare consumatori consapevoli. Cosa significa? Vuol dire che dobbiamo porci diverse domande quando andiamo al supermercato, nei negozi o nei mercati rionali siano essi convenzionali o certificati bio.
Da dove viene l’alimento che sto acquistando?
E’ di stagione nel mio territorio/nazione?
Come è stato coltivato?
E’ un prodotto processato?
Quali e quanti ingredienti sono presenti?
Come sono allevati gli animali di cui sto acquistando la carne e il latte?
Vi propongo alcune risposte a questi interrogativi e qualche linea guida per sperimentare come diventare consumatori consapevoli.
Acquistate prodotti locali . Non cercate vegetali e frutta esotica che da noi non può crescere e maturare. Trovate un’alternativa locale. I cambiamenti climatici stanno facendo sviluppare le colture di mango e avvocato in Sicilia. Sono produzioni limitate. Chiedetene sempre la provenienza. Il trasporto di cibi esotici o che vengono da lontano richiede un gran consumo di carburante e l’utilizzo di conservanti e di anticrittogamici.
Acquistate i prodotti di stagione del vostro paese. Le produzioni stagionali anche in agricoltura convenzionale richiedono meno pesticidi e meno consumo di energia.
Comprate la carne da aziende che conoscete, che allevano al pascolo. Comprate carne possibilmente biologica ma non di allevamenti intensivi biologici. Gli allevamenti intensivi sono la vergogna del mondo agricolo. Una vergogna morale nei confronti degli animali che alleviamo e che in cambio ci forniscono nutrimento. Sono una minaccia seria per l’ambiente per lo scolo dei liquami, per l’odore sgradevole che emettono, per il rischio di diffusione delle epidemie e perchè rendono invivibili e poco salubri le zone limitrofe. Negli allevamenti intensivi si utilizzano antibiotici per tenere in vita gli animali fino a che non raggiungono il peso di vendita e contribuiscono a creare il pericolo dell’ antibiotico resistenza.
In un allevamento intensivo, gli animali mangiano razioni composte da granaglie di importazione e lavorati industriali. Alimenti complessi, energivori per i consumi dovuti ai trasporti e alla lavorazione industriale. Gli animali non si accoppiano. Si utilizza l’inseminazione artificiale con il seme di un esemplare campione. Questo metodo induce un impoverimento della biodiversità genetica. L’animale non cammina, non socializza non bruca o razzola, non si accoppia, non vive una vita sana.
I bovini sono accusati di produrre metano. E’ vero, hanno 5 stomaci che sono un laboratorio incredibilmente ricco di micro-organismi che digeriscono la cellulosa. Possono trasformare l’erba in proteine. Quando pascolano su prato in maniera razionale in realtà favoriscono la cattura del carbonio perché tramite l’atto del pascolare e le deiezioni favoriscono la crescita dell’erba . Le fatte dei bovini sono rapidamente disfatte dai micro-organismi del terreno e trasformate in humus (materia organica viva e fertile presente nel suolo), riducendo la produzione di metano. Parlate con il vostro macellaio se ne avete uno di fiducia. Al supermercato le etichette della carne sono criptiche. Le azienda sono segnate con dei numeri non c’è chiarezza per il consumatore. Cercate on line chi vende la carne vicino a voi. Andate e visitate le aziende.
Consumate meno carne! Acquistate e imparate a cucinare tutti i tagli che vi può offrire un bovino, ovino, maiale ,pollo o altro. Potete sostituire la carne con cibi semplici come i fagioli, le lenticchie e i ceci. Lo stesso discorso vale per il latte e i formaggi. Cercate i formaggi ovini, caprini e non solo vaccini. Comprate formaggi non industriali. Formaggi interi, stagionati e freschi e, se possibile, di aziende artigianali.
Non acquistate cibi lavorati . Controllate le etichette. Se vedete una sfilza di sostanze che si trovano all’interno del prodotto che pensate di comprare lasciatelo sullo scaffale. Al posto delle barrette proteiche e delle merendine comprate mandorle, noci o nocciole o altra frutta secca come i fichi e le albicocche. Al posto dei cereali acquistate i semi interi o al massimo soffiati e decorticati. Non acquistate prodotti con zucchero o dolcificanti aggiunti. Dolcificate con il miele. Non acquistate cibi precotti manipolati e ricchi di conservanti e additivi.
Non acquistate i cibi” SENZA”: senza grasso, senza glutine, senza lattosio. Il “SENZA” è fatto per vendervi di più. Siete a dieta ? Riducete le dosi di latte e yogurt. I cibi “SENZA” sono senza nutrienti e costano di più. Siete allergici al lattosio comprate formaggi stagionati o di capra. Il glutine vi da fastidio variate i cereali che mangiate o acquistate cereali che non contengono il glutine (mais, riso, grano saraceno). Non comprate le patate fritte o i pop corn . Fateli in casa. Saranno più buoni e meno cari.
E infine non sprechiamo il cibo e ricordiamoci che secondo le statistiche un terzo del cibo che si trova nel nostro frigorifero viene buttato!
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