È Iniziata l’Estate?
È iniziata l’estate? Un caldo torrido l’ha annunciata. Tutto si è seccato improvvisamente. Stiamo trebbiando il favino, l’orzo e l’avena che dovremo stoccare in magazzino per i vitelli. Poi toccherà al grano duro. Ne terremo un pò e il resto sarà venduto.
Abbiamo seminato il sorgo e speriamo che la stagione non sia così arida e bollente altrimenti se ne farà assai poco. L’idea è di comporre un mangime aziendale con più varietà possibili di granaglie, come consigliato dalla nostra veterinaria aziendale. Avremo quindi i quattro cereali, orzo, grano, avena e sorgo, una leguminosa per le proteine, il favino, e il girasole che abbiamo prodotto l’anno scorso e conservato in magazzino.
Sul fronte fieno abbiamo quasi finito di stipare i balloni per le stagione secca e per l’inverno; manca solo di finire i raccolti di erba medica.
L’erba dei pascoli prometteva bene ma questo caldo ha ingiallito tutto velocemente. Speriamo di arrivare a fine giugno ma poi tutti i nostri vitelli all’ingrasso saranno ricoverati in stalla.
Le mandrie delle fattrici le manderemo nelle zone boscose e ombreggiate dove nel sottobosco troveranno un pò di tutto: rovi, foglie di arbusti, ghiande, erba di cui sono ghiotte. Dove è recintato, abbiamo mandato le vacche a brucare ciò che è ricresciuto dopo lo sfalcio del fieno, e a ripulire i filari degli ulivi invasi dall’erba. Cerchiamo di non sprecare l’erba che è una gran risorsa per noi.

Questa primavera abbiamo confrontato i dati di crescita tra i capi ingrassati in stalla e quelli al pascolo. Direi che non ci sono differenze nell’aumento di peso. Abbiamo invece notato che i vitelli all’ingrasso prediligono i pascoli delle spallette in cui la presenza dei trifogli è limitata dalle graminacee. Messi su un pascolo troppo ricco di leguminose erano svogliati e fiacchi.
Abbiamo dato loro un ballone di fieno e hanno ricominciato a mangiare bene. I vitelli hanno bisogno di un miscuglio di essenze bilanciato. Lo stesso pascolo dato ad un gruppo di fattrici con i vitelli è stato rasato. Le vacche che allattano hanno bisogno di un maggior apporto proteico che i trifogli soddisfano alla grande.
Ci aspetta un’estate laboriosa: le lunghe giornate di luce, il caldo, le lavorazioni per la nuova stagione e lo stoccaggio dei raccolti, gli animali da accudire e tutte le manutenzioni dei fossi e dei drenaggi.
Buon inizio estate!
Anna
Quando siamo sicuri che sono tranquilli e vediamo che il gruppo è coeso, li rimandiamo al pascolo.
Gli Omega 3 funzionano da agenti protettori del nostro organismo e abbondano nel pesce, nelle noci e mandorle ma si trovano anche in animali cresciuti ad erba.
Domenica 19 gennaio a Roma si terrà un convegno su “Allevamento Etico e Sostenibile – Percorsi di consapevolezza”, promosso dal veterinario e omeopata, 
È una sfida importante ed epocale che riguarda il benessere animale in primo luogo ma da cui scaturisce un’alimentazione più sana. Il clima romano non permette la presenza di pascoli verdi tutto l’anno ma ci si può organizzare per alimentare i bovini con fieni diversi e piccolissime integrazioni di granaglie per non interferire con il sano funzionamento del rumine. Per l’azienda è una sfida migliorare i pascoli e produrre un fieno di gran qualità per le stagioni in cui non c’è l’erba.
E non c’è biologico che tenga. Anche molta carne bio proviene da allevamenti industriali bio che usano gli stessi criteri di quelli convenzionali ma con standard bio (un po’ più di spazio per ogni capo, mangimi bio no ogm – ma sarà vero ?). La parte sanitaria sta purtroppo diventando sempre più simile a quella degli allevamenti tradizionali, le maglie del bio stanno diventando sempre più larghe. Comunque sempre massimo rispetto per il Bio che è un primo passo…forse.
In inverno tornano in stalla dove sono nutriti con fieni misti ed erba medica e una piccola integrazione di orzo,grano e favino schiacciati. Poi in primavera di nuovo all’erba. A questo punto diversi capi sarebbero pronti. Ma con l’arrivo del caldo diminuisce il consumo di carne quindi li teniamo in stalla per tre mesi durante l’estate e poi cominciamo a venderli. Per curare la mandria usiamo, con risultati molto interessanti, l’omeopatia, pratiche preventive e fitoterapia. Se necessario si ricorre alla chirurgia e in casi particolari all’uso di antibiotici come salvavita.