Home » Blog » Convegni ed eventi » RESIDENZA SPAZIO GRIOT 2025 E OASI ARIA

RESIDENZA SPAZIO GRIOT 2025 E OASI ARIA

Anche quest’anno grazie al lavoro e all’ entusiasmo contagioso  di Joanne Africcot  direttrice artistica di SPAZIO GRIOT e GriotMag  abbiamo ospitato  la Residenza 2025 “SPAZIO GRIOT: Secondo Congresso di Artisti e Scrittori Neri”.

La residenza si ispira allo storico evento del Secondo Congresso degli Scrittori e Artisti Neri, tenutosi a Roma dal 25 marzo al 1° aprile 1959. L’evento, che seguiva il congresso inaugurale di Parigi del 1956, fu organizzato da Présence Africaine e dalla Societé Africaine de Culture in collaborazione con l’Istituto Italiano per l’Africa. Innescò conversazioni critiche su temi cruciali, focalizzandosi sull’unità e la responsabilità della Cultura Nera-Africana, nonché sulla sua autonomia ed emancipazione dal mondo occidentale. Il Congresso riunì più di 150 intellettuali provenienti dall’Africa, le Americhe/Antille e dall’Europa.

SPAZIO GRIOT è uno spazio nomade indipendente, luogo di sperimentazione multidisciplinare, ricerca, comunità e fare collettivo, in cui la pratica e la ricerca artistica fungono da lenti per esaminare e confrontarsi con i temi più urgenti della cultura contemporana; organizza regolarmente mostre, performance, proiezioni, listening session, letture, residenze, laboratori, tavole rotonde e programmi pubblici e lavora principalmente con artisti e critici della diaspora africana.

Oggi in Italia c’è una forte presenza di afroitaliani che sono sempre più presenti nel mondo delle arti e dello spettacolo e che portano una visione complessa di un mondo che appartiene a più tradizioni e culture. Non si tratta solo di essere testimoni di mondi diversi ma anche di vivere e studiare criticamente la presenza di aspetti scomodi e contradditori dell’incontro-scontro tra culture diverse e relazioni non sempre pacifiche dovute ai rapporti di forza del cultura occidentale.

Ogni anno,  gli artisti e  le artiste , sono invitati a trascorrere un periodo di tempo a Roma, per esplorare nuove idee sui temi del Congresso ed espandere la loro pratica, estendere i loro progetti o intraprenderne di nuovi.

 

Solaria vuole essere uno spazio frequentato da artisti. L’agricoltura è una pratica fondamentale per la vita dell’uomo sulla terra. La produzione del cibo è simbolo di pace e prosperità ma per il cibo si  si sono combattute guerre e il lavoro agricolo è stato per infinite generazioni un’occupazione umile e i contadini sono stati sfruttati. Oggi purtroppo in molte parti del mondo è così e anche nel nostro paese si sfruttano i deboli e i migranti nei campi.

 

 

Quest’anno abbiamo ospitato la Residenza 2025 SPAZIO GRIOT presso un casale ristrutturato, OASI ARIA, che abbiamo inaugurato ospitando i mentor, le artiste e gli artisti.

 

I ragazzi hanno vissuto in un cottage circondato da alberi, pascoli e boschi, immerso in un giardino colorato e profumato che sfuma nella natura, lasciando l’impressione che non vi sia soluzione di continuità. Siamo all’interno dell’Azienda Agricola Solaria una realtà che pratica agricoltura rigenerativa e biodinamica.

I vicini sono le mandrie di bovini al pascolo.  Dalla piscina che un tempo era un fontanile  si vede la stalla.   Oasi Aria è integrata nel tessuto agricolo dell’azienda.

 

La natura incontaminata è presente  insieme alle attività umane legate al ciclo delle stagioni e alle esigenze degli animali che vi abitano.  Si possono osservare da vicino le attività agricole, assaporare i sapori della terra e apprezzarne i profumi più svariati.

Gli spazi sono stati arredati con il pensiero rivolto al fascino dei mobili del passato e al gioco del riutilizzo mescolando i sapori esotici di un ambiente rurale con le comodità dei nostri tempi.

LE ARTISTE

 

Rokhaya Sofia Thiam (ricercatrice e artista) ha recentemente conseguito un master in Arti Visive presso l’Università IUAV di Venezia. La sua ricerca curatoriale e artistica si colloca all’intersezione tra cultura visiva e studi neri/decoloniali, con particolare attenzione alle questioni legate alla rappresentazione. Il suo lavoro attuale si concentra sulla relazione tra i due concetti di blackness e di darkness

 

 

Adaeze Ihebom (fotografa) è un’artista visiva il cui lavoro esplora i temi dell’identità, del patrimonio e dell’esperienza femminile attraverso l’autoritratto, il racconto concettuale e la reimmaginazione culturale. Nata in Italia di origine nigeriana Igbo, la sua pratica è radicata nell’intersezione tra identità diasporica e narrazioni storiche, sfidando spesso lo sguardo occidentale. La sua fotografia è sia intima che politica, intrecciando memoria ancestrale, letteratura e mitologia personale.

Naomi Oke (scultrice) italo-nigeriana con base in Italia. Dopo aver conseguito un MA in Fashion Design presso la NABA di Milano, ha iniziato il suo percorso professionale collaborando con importanti realtà del settore moda, tra cui Isola Marras e MSGM. Successivamente è entrata nel team di Vitelli come textual designer, dove si è occupata del recupero e della valorizzazione di filati di scarto provenienti da altre aziende. Da questo lavoro di ricerca sono nate nuove tecniche di tessitura per tappeti e arazzi, esposti in contesti culturali come Terraforma e la Triennale Design di Milano. Parallelamente, Naomi ha intrapreso un percorso artistico da autodidatta nel campo della ceramica, esplorando la materia come forma di espressione identitaria e spirituale.

I MENTOR

Chris Cyrille

 

Chris Cyrille è un poeta, scrittore e narratore di mostre che vive tra Guadalupa e Francia. Si è laureato alla Facoltà di Lettere, Filosofia ed Estetica dell’Università Paris 8 e ha lavorato per diverse riviste francesi e internazionali. La sua ricerca è focalizzata sulla letteratura anticoloniale e caraibica. È uno dei fondatori del progetto Mangrovité e attualmente sta portando avanti la sua ricerca curatoriale in filosofia sul Secondo Congresso degli Scrittori e Artisti Neri. Recentemente, ha curato due “ri-attivazioni” del congresso nella città di Firenze (2023, Villa Romana; The Recovery Plan).

 

 

 

Johanne Affricot è direttrice artistica, curatrice e produttrice culturale. È particolarmente impegnata nella creazione di spazi creativi quali dispositivi di ri-generazione in cui coltivare e disseminare collettivamente strategie e pratiche di immaginazione radicale che abbiano un profondo impatto culturale e sociale. Attualmente è Curator-at-Large presso l’American Academy in Rome ed è la direttrice artistica di SPAZIO GRIOT e GRIOTmag. I suoi progetti recenti includono le personali Studio 1. I Miss You So Much (2023), di Valerie Tameu; Il Mio Filippino. For Those Who Care To See (2023), di Liryc Dela Cruz (Mattatoio, Roma, 2023); il programma pubblico Riverberi (Mattatoio, Roma, 2024); Rifrazioni (Mattatoio, Roma, 2023); la collettiva e il programma pubblico Sediments:After Memory (Mattatoio, Roma, 2022); e il programma pubblico Chef Binta: Riformulare Le Tradizioni (Museo delle Civiltà, Roma, 2022).

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti

Articoli correlati