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Come Ridurre l’Impatto della Produzione di CO2

Una guida ecologica che comincia dall’insalata …

Il prezzo dell’insalatina tenera e degli ortaggi fuori stagione è cresciuto moltissimo durante questi mesi invernali. In molti siamo concentrati sull’idea che le verdurine sono assolutamente indispensabili per la nostra dieta e per la nostra salute. Consideriamo però il fatto che l’inverno è stato rigido in diversi paesi dell’Europa del Sud e ha messo nei guai diversi produttori che hanno perso i raccolti a causa del gelo e delle inondazioni.

I gestori dei supermercati per far fronte alle richieste della ricca Europa si stanno approvvigionando in Messico o in altri paesi lontani. Considerate che le insalate confezionate nella plastica e nel polistirolo arrivano in aereo sui banchi dei nostri negozi.
agricola-boccea-agricoltura_-bio-roma-Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2Avete mai pensato all’enorme spreco di energia che contribuisce ad aumentare le nostre emissioni personali di CO2? Tra viaggio e confezionamento queste verdure esotiche costano a livello di emissioni di CO2 dieci volte di più di quelle prodotte in Italia.

Prepariamoci allora a consumare le varietà nostrane prodotte vicino a noi e a cambiare abitudini. Cerchiamo di mangiare le verdure di stagione come i cavoli, i broccoli e le insalate amare e mettiamo fine a questa follia delle zucchine dei fagiolini e dell’insalatina al taglio tutto l’anno. Faremo del bene a noi stessi sia in termini economici che di salute oltre che al nostro pianeta!

Che altro si può fare? Ecco alcune proposte per cambiare le nostre abitudini in modo che ognuno di noi possa dare un contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 per invertire la direzione del riscaldamento globale.

1) I viaggi aerei sono la componente maggiore delle emissioni di anidride carbonica . Chi viaggia spesso quindi ne produce moltissima. Un viaggio di andata e ritorno da Roma a New York produce almeno un quarto delle emissioni annuali di una persona media. Il modo migliore è andare in treno o non prendere troppi voli.
agricola-_boccea-agricoltura_-bio-roma-Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO22) Un altro cambiamento essenziale da fare è cambiare la propria dieta. Mangiare meno carne e latte. Scegliere prodotti proveniente da allevamenti al pascolo che hanno un impatto zero o anche negativo sulla produzione di CO2.

3) Un altro aspetto assai problematico è il riscaldamento o il raffrescamento domestico che richiede l’utilizzo di molta energia. Bisogna ingegnarsi a isolare le pareti esterne e sostituire o migliorare gli infissi. Per isolare in modo ecologico il proprio nido si possono utilizzare le proprietà di trattenere l’aria delle piume dei polli che spesso sono un prodotto di scarto dell’agricoltura

4) I vecchi scaldabagni a gas possono far sprecare moltissima energia. Ma anche quelli elettrici che hanno più di 15 anni di vita. Quelli più recenti ci fanno risparmiare almeno un terzo dell’energia consumata.

5) Anche i kilometri che facciamo in macchina contano. Se riuscissimo a ridurre la media delle miglia percorse in macchina a persona da 15.000 a 10.000 potremmo ridurre la produzione di CO2 di circa il 15{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} rispetto alla produzione media annuale. Se viaggiare in macchina è vitale bisognerebbe acquistare macchine elettriche o ibride una volta che si decide che è ora cambiarle. Nonostante i veicoli elettrici si ricaricano con l’energia prodotta dalle centrali a gas o a petrolio producono meno CO2.

6) Dobbiamo però considerare e ricordarci che produrre nuove macchine elettriche può produrre molte più CO2 di quanto il nostro vecchio veicolo può generare durante la sua vita. Quindi sarebbe meglio conservare bene la propria auto e usarla di meno.
agricola-_boccea-agricoltura-_-bio-roma-Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2La stessa cosa vale per altri oggetti molto desiderabili: l’energia che serve per costruire un computer nuovo o uno smartphone è molte molte volte superiore a quella consumata durante la sua vita. La stessa APPLE dice che l’80{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} della produzione di CO2 di un portatile è emessa nel processo della sua costruzione, non nel periodo in cui lo utilizziamo.

7) Negli ultimi due anni le luci a LED sono diventate a buon mercato e più efficienti. Se abbiamo in casa ancora dei faretti alogeni che consumano molta energia avrebbe senso rimpiazzarle con i LED per migliorare le nostre finanze e diminuire la produzione di CO2. Durano molto più a lungo e non avremmo più il fastidio di doverle cambiare dopo pochi mesi. Non solo riduciamo la nostra personale emissione di CO2 ma dato che i LED sono più efficienti, aiuteremmo anche a ridurre i picchi della richiesta nazionale di energia che mandano in funzione le centrali elettriche più obsolete, costose e inquinanti durante i periodi invernali e la sera .

8) Anche la scelta degli elettrodomestici di casa può avere un impatto sull’ emissione di CO2. L’uso frequente di un’asciugatrice può incrementare il costo della bolletta elettrica in maniera sorprendente. Quando si devono comprare apparecchi nuovi non considerate solo il risparmio che potete ottenere sull’oggetto che acquistate ma pensate anche alla sua efficienza energetica. Potreste ottenere un premio sorprendente sotto forma di risparmio sulle bollette quando  il frigorifero  e la lavatrice sono veramente efficienti.
agricola-_boccea_elettrodomestici-agricoltura-_-bio-roma-Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2

9) Consumare di meno dovrebbe essere il nostro mantra quotidiano. Comprare meno cose è una buona strada per ridurre le emissioni. Un golf di lana ha un impatto sulla produzione d di CO2 che equivale al consumo mensile di elettricità di un appartamento di medie dimensioni. Una singola maglietta può causare emissioni pari a tre giorni di consumo di tipico di energia. Comprare e meno cose e di migliore qualità può avere un ruolo importante.

10) Le emissioni di CO2 dei beni e dei servizi sono spesso fortemente diversi dalle nostre aspettative. Nel suo libro “How bad are bananas” Mike Berners-Lee ci spiega che le banana vanno bene perché vengono trasportate via mare mentre gli asparagi anche biologici che arrivano in aereo fuori stagione dal Perù sono un problema.

11) Conviene investire personalmente in energie rinnovabili come i pannelli solari sui tetti nonostante diversi paesi abbiano interrotto i sussidi.
agricola-_boccea_pannelli-solari-agricoltura-_-bio-roma-Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2Come Ridurre l'Impatto della Produzione di CO2Si potrebbe anche investire in quote delle nuove cooperitavite che producono energia con il vento, con il sole o con le centrali idroelettriche. Il ritorno finanziario non sarà enorme, circa 5{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} all’anno (nel Regno Unito) ma è sicuramente un reddito più interessante rispetto a lasciare i vostri soldi alle banche. È da valutare se in Italia abbiamo aziende cooperative simili.

12) Dovremmo scegliere di comprare da aziende che appoggiano investimenti che riducono la produzione di CO2.C’è un numero sempre maggiore di compagnie che si sono impregnate a investire per produrre al 100{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} con energie rinnovabili. Coloro che sono interessati ai cambiamenti climatici dovrebbero comprare da aziende che agiscono in maniera sostanziale per ridurre il loro impatto sul clima del pianeta.

13) Per decine di anni gli investitori istituzionali hanno ignorato i movimenti che chiedevano disinvestimenti da compagnie che avevano giacimenti di combustibili fossili. Queste multinazionali in passato hanno fatto profitti enormi e hanno avuto la possibilità di avere miliardi e miliardi per nuovi finanziamenti. Ora, al contrario, diversi gestori finanziari stanno gradualmente cambiando i loro di programmi di investimento verso le risorse rinnovabili. Gli investitori consapevoli e le università in tutto il mondo stanno gradualmente vendendo le azioni delle compagnie petrolifere rendendo più difficile per queste aziende trovare i soldi per finanziarsi.

14) I politici in genere fanno quello che il loro elettorato gli chiede. Uno degli ultimi sondaggi nel Regno Unito ha dimostrato che l’82{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} della gente è favorevole all’energia solare e solo il 4{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} è contraria. Un simile sondaggio è stato fatto negli Stati Uniti e ha ottenuto un risultato analogo. L’energia prodotta dalle pale eoliche sembra ottenere lo stesso appoggio popolare. È necessario comunicare con forza ai politici che ci rappresentano che le energie fossili non hanno più il favore della gente.

15) Compriamo gas ed elettricità dai rivenditori che vendono energia rinnovabile. Questo supporto li farà crescere da un punto di vista finanziario e industriale e potranno diventare competitive nei confronti di chi fa ancora energia con i combustibili fossili. In diversi paesi ci sono compagnie che producano gas naturale da impianti sostenibili ed elettricità da impianti che non utilizzano carburanti fossili. Riusciremo a cambiare fornitori così che il 100{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} dell’energia che consumeremo sarà al 100{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} energia pulita?

 

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Attenzione Consapevole ai Cambiamenti Climatici

Si parla di riscaldamento globale e cambiamenti climatici. Stiamo cominciando a vederne gli effetti concreti anche in azienda. I risultati sono alquanto controversi. Ci sono aspetti positivi e negativi.

Secondo un articolo di ExpoNet “il riscaldamento globale rischia di minacciare la resa dei raccolti agricoli.” Per evitare un calo della produzione di cibo è bene riscoprire varietà di piante e animali poco utilizzate, ma che hanno dimostrato di adattarsi meglio ai cambiamenti climatici e modificare o introdurre pratiche culturali più sostenibili. A chiederlo, è anche la Fao.

Ecco i punti salienti. I cambiamenti climatici minacciano la biodiversità delle scorte alimentare di tutto il mondo. Aumentare gli sforzi per proteggere le piante e gli animali a rischio estinzione è quindi fondamentale per salvaguardare la resa e la varietà dei raccolti, e fare in modo che questi possano adattarsi più facilmente a un quadro meteorologico e climatico fuori controllo.

Dovremo scegliere le varietà più resilienti: “Alcune varietà di coltivazioni che oggi sono poco considerate dagli agricoltori hanno dimostrato di essere più resilienti, cioè in grado di adattarsi meglio a un aumento della temperatura media globale rispetto ad altre che, pur essendo molto popolari, sono più minacciate dai cambiamenti climatici. Ecco perché, secondo lo studio, assicurare la varietà per garantire la sicurezza alimentare è tra le sfide più dure che l’umanità deve affrontare”.

Come adattarsi ai cambiamenti climatici

“In un mondo più caldo e con condizioni meteorologiche sempre più dure e variabili, piante e animali usati per produrre cibo devono essere biologicamente capaci di adattarsi più velocemente che in passato” ha detto il vicedirettore generale della Fao, Maria Helena Semedo.

“Prevenire ulteriori perdite in termini di risorse genetiche in agricoltura e aumentare l’attenzione per studiare il potenziale di ogni specie incrementerà anche la capacità del genere umano di adattarsi ai cambiamenti climatici.

Dovremo utilizzare vecchi semi per le nuove aree coltivabili.
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“La produzione di cibo mondiale dovrebbe crescere del 60{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} rispetto a oggi per riuscire a garantire cibo sufficiente per 9 miliardi di persone, quanto previste per il 2050. Ma le conseguenze del riscaldamento globale – e non solo – sembrano portare a una riduzione delle aree coltivabili in diverse regioni del mondo, dall’Africa subsahariana ai Caraibi, dall’India all’Australia settentrionale. Mentre una loro espansione è prevista negli Stati Uniti settentrionali e in gran parte del continente europeo. Nuove regioni “significa” nuovi semi, o meglio riscoprirne di dimenticati, tornare alle sementi tradizionali, selezionate in centinaia di anni di esperienza, tesoro inesauribile di caratteristiche genetiche. Per fare questo non bisogna abbandonare nessuna varietà, ma custodirle tutte fin quando le mutate condizioni climatiche le risveglieranno dal letargo agricolo.”

Cosa succede da noi in azienda?

In azienda, rispetto al passato, abbiamo notato una maggiore precocità dell’erba ma anche un maggiore durata del pascolo autunnale. Sicuramente l’inverno mite e piovoso favorisce un allungamento della stagione dell’erba e rende le zone collinari e semi-boschive una risorsa preziosa da utilizzare.

Stiamo cercando di definire la stagionalità dei prati nella nostra zona. Sicuramente il periodo più critico è l’estate. Abbiamo visto che negli ultimi due anni i prati sono durati anche fino alla metà si luglio. Poi l’asciutta estate romana fa sentire i suoi effetti. Se settembre è asciutto i prati non sono pronti prima della seconda metà di ottobre.
agricola boccea agroecologia differenze tra agricoltura biologica e convenzionale5_Le pratiche culturali devono cambiare. Ad esempio le frequenti trinciature e strigliature dei terreni hanno lasciato i prati liberi da infestanti e pronti ad approfittare di questo mite inverno romano e delle giornate più lunghe. Abbiamo anche accertato ormai che per lo sviluppo di un bel pascolo è importante per il regolare apporto dei preparati biodinamici 500 e 501. Inoltre l’impianto del prato deve essere fatto su terreni areati e precocemente a fine estate o all’inizio dell’autunno in modo da avere il pascolo pronto all’inizio della primavera.

Quest’anno i vitelli all’ingrasso sono entrati in stalla a fine gennaio e le mandrie delle fattrici (marchigiane, limousine e meticce) sono tornate al pascolo dal 27 febbraio; dal 10 marzo anche i vitelli all’ingrasso torneranno di nuovo al pascolo. L’aspetto negativo può essere l’aumento dei parassiti intestinali dei bovini. Abbiamo però notato che il consumo dell’erba prolungato aiuta a limitarne molto i sintomi.
agricoltura biologica roma allevamento di bovini al pascolo azienda agricola boccea

Credo tutti i settori risentano di questi cambiamenti e che la sfida sia cominciarne a osservarne gli effetti per capire come poi poter agire. Per quanto ci riguarda la sfida più difficile è come continuare una produzione di olio di qualità senza utilizzare veleni e antiparassitari

Credits | Beaford Archive

Anna