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Intervista | “Fare Agricoltura Biodinamica o Agro-Ecologia Significa Reinventare l’Agricoltura”

Condivido con molto piacere l’intervista che ho fatto con il Mag Farmitoo, un sito di notizie dedicato al settore agricolo dove potrete trovare interviste ad altri agricoltori italiani, test sui prodotti (attrezzature agricole), presentazioni di nuove tecnologie, e altro.

Farmitoo: Ciao Anna, potresti dirmi in breve dove e come nasce l’ Azienda Agricola Boccea?

Anna: L’Azienda Agricola Boccea è una fattoria biologica e biodinamica estesa per 300 ettari tra seminativi, pascoli, ulivi e bosco. Nasce come tenuta modello agli inizi degli anni ’50 per opera di mio nonno Elia Federici, ideatore di un sistema a rete di aziende agricole tra l’Abruzzo e il Lazio utilizzate dai pastori per transumare le greggi, nelle quali si producevano diverse varietà di prodotti e  si allevavano animali.

L’Agricola Boccea era specializzata nell’allevamento di vacche da latte e nella produzione di olio e cereali.

Negli anni ’60 il sistema entrò in crisi a causa dell’avvento di un’agricoltura quasi completamente meccanizzata e del boom industriale che allontanò gli agricoltori dalle campagne.
Fu così che nel 2002 arrivai alla svolta. L’amore per la terra e per la natura mi spinse ad abbracciare un nuovo percorso verso le pratiche dell’agricoltura biologica e biodinamica. Decisi quindi di acquistare l’azienda dalla famiglia e percorrere una strada diversa: convertire la tenuta all’agricoltura biodinamica. Mi misi a studiare.

Ho letto molti libri di Rudolf Steiner e in particolare i quaderni di biodinamica. Ho letto i libri di Podolinsky e ho avuto la fortuna di conoscere Carlo Noro, un agricoltore laziale che rappresenta la biodinamica nella nostra regione. Carlo mi ha spiegato molte cose e insieme abbiamo organizzato per diversi anni dei corsi sull’agricoltura biodinamica in azienda per la formazione dei miei dipendenti e di altri agricoltori interessati.

Grazie a questa scelta e alla volontà di ottenere produzioni misurate e di qualità, l’Azienda Agricola Boccea è riuscita a recuperare la fertilità dei terreni, a donare benessere agli animali allevati al pascolo e a mantenere ed assicurare all’ambiente la biodiversità necessaria per conservare l’equilibrio in ogni ciclo produttivo.

In cosa consiste la vostra attività?

Oggi alleviamo bovini da carne al pascolo. Abbiamo tre razze di fattrici: le marchigiane, le limousine e un bel gruppo di meticce che ci regalano enormi soddisfazioni. Abbiamo un orto, un oliveto promiscuo che consiste in lunghi filari tra i campi di foraggere e cereali e i prati adibiti a pascolo, frequentati dalle mandrie. Coltiviamo cereali, leguminose e foraggi per la vendita e per l’alimentazione animale. A breve inizieremo un piccolo allevamento di polli e galline.

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Parte dell’allevamento dell’Azienda agricola Boccea

Da dove deriva la scelta del biologico e del biodinamico e quali sono i benefici di questo tipo di agricoltura?

La scelta nacque dalla decisione di voler rivalorizzare e rigenerare i terreni ereditati dai nostri nonni. Avrei ricominciato ma adottando un sistema completamente diverso.

Al tempo, molti già parlavano di agricoltura biologica, ma il concetto sembrava avere confini poco nitidi. Non c’era nessuna indicazione metodologica su quali pratiche usare per migliorare sensibilmente la quantità di humus nei terreni al fine di ottenere produzioni adeguate anche nella qualità, ma poi, come dicevo, incontrai a Labico Carlo Noro, un agricoltore che era anche filosofo, che mi introdusse al metodo biodinamico.

Secondo Rudolph Steiner, inventore della biodinamica, i nostri sensi e la nostra mente ci permettono di avere accesso ad una realtà, o meglio ad una parte di realtà, la quale però non è in grado di esaurire il tutto. Steiner, occupandosi anche di agricoltura, ha introdotto in questo ambito un concetto olistico in cui tutte le cose sono espressione del  vivente e sono quindi collegate fra loro. L’azienda agricola diventa allora un organismo e come tale, va trattata.

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Terreni coltivati con metodo Biodinamico all’Az. Agricola Boccea

Ma la parte più interessante di queste nuove tecniche è il metodo messo a punto negli anni da altri agricoltori biodinamici: la rotazione delle culture, l’utilizzo dei sovesci per migliorare i terreni all’inizio della conversione, l’utilizzo di letame rigorosamente compostato e mai fresco nell’orto, la lotta all’erosione e la cura della struttura umica del terreno,  mantenendo i campi inerbiti con prati permanenti (anche tra le file della vigna e degli ulivi). E poi le consociazioni culturali virtuose nell’orto, le minime lavorazioni insieme alla proibizione di utilizzare  alcuni attrezzi come gli aratri e le frese o altri strumenti che polverizzano il terreno danneggiandone la struttura, l’assoluto divieto di spargere fitofarmaci e, infine, la cura dell’osservazione dei fenomeni naturali dai quali si traggono insegnamenti utili.

L’invenzione originale di Steiner sono i preparati biodinamici, meglio conosciuti come 500 corno letame e 500 corno silice. Il 500 corno letame, da studi fatti, risulta essere un concentrato di microorganismi che digeriscono la sostanza organica trasformandola in humus grazie anche ad un sistema di preparazione che ne provoca la proliferazione esponenziale in acqua. Il 501 corno silice invece agisce sulle foglie e sembra influire positivamente sul processo della fotosintesi clorofilliana.

Quali sono i vostri principali prodotti?

La carne bovina del nostro allevamento al pascolo, gli ortaggi di stagione, l’olio extravergine di oliva biodinamico Solaria, i foraggi, i cereali, le leguminose come lenticchie e ceci, le granaglie per i nostri bovini. A breve inizieremo un piccolo allevamento di polli e galline al pascolo.

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Prodotti naturali, freschi e colorati dell’Az. Agricola Boccea

Come li commercializzate e come funziona la vostra “spesa bio”?

Vendiamo la carne bovina a un macellaio che la lavora per i negozi NaturaSì di Roma oppure a due macellerie romane. Macelliamo per la vendita diretta due volte al mese e prepariamo pacchi di carne contenenti vaschette di tagli misti a cui abbiniamo una cassetta di ortaggi freschi. La maggior parte degli ortaggi dell’orto vanno ad alcuni negozi storici NaturaSì di Roma e di Ostia.

L’olio EVO biodinamico Solaria lo vendiamo direttamente oppure lo consegniamo a qualche ristorante e ai negozi NaturaSì di Roma e Ostia. Grano, farro, lenticchie e ceci li vendiamo a Ecornaturasì. Inoltre abbiamo un sito per gli ordini on-line.

Riguardo a te, hai sempre lavorato in ambito agricolo? Qual è il tuo percorso personale?

Ho studiato agraria alla Texas A&M University e poi, alla morte di mio padre, sono tornata in Italia. Ho cominciato a seguire le aziende agricole di famiglia sotto la guida del responsabile di allora, in un periodo in cui come dicevo queste ultime erano in grave difficoltà. Solo quando abbiamo iniziato la conversione però, ho iniziato a seguire l’Azienda Agricola Boccea molto più da vicino. Sono circa 7 anni che la seguo direttamente senza l’aiuto di fattori o tecnici.

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Terreni verdi e sani all’Az. Agricola Boccea

Con gli animali, mi aiuta la dottoressa Francesca Pisseri, il nostro veterinario aziendale. Assieme abbiamo introdotto le cure omeopatiche e l’utilizzo di preparati derivati dalle piante per curare i nostri animali. In caso di necessità di interventi specifici abbiamo un agronomo che ci aiuta per le culture.

Cosa ti piace di questo lavoro? Cosa più ti motiva?

Coltivare un’azienda secondo un sano e reale principio agro-ecologico è una rivoluzione complessa. È un processo di apprendimento che va iniziato ex novo. In natura c’è già tutto ciò che serve e per questo motivo, essa non può essere aggiustata a seconda delle  esigenze individuali del momento.

La rivoluzione Bio richiede un approccio diverso. Si può partire innanzitutto dall’osservazione di come si evolve un ecosistema durante le stagioni dell’anno in differenti condizioni climatiche. Grazie a ciò, si possono trovare molte indicazioni e soluzioni per i nostri problemi.

Dobbiamo poi ricordare che anche noi siamo parte dell’ecosistema in cui ci troviamo. La flora e la fauna di un territorio antropizzato nei secoli vanno accudite e controllate.

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Cura e accudimento delle piante all’Az. Agricola Boccea

L’approccio da perseguire è dunque quello dell’imitazione dei processi della natura. Come si ottiene un terreno fertile e ricco di humus? Il processo è circolare: quello che viene tolto viene restituito in una forma diversa ma adatta ad ospitare comunque organismi viventi.

La motivazione è  l’amore per la natura e la cura per l’ambiente. Viviamo in mondo complesso in cui le interazioni tra gli esseri animati e il mondo inanimato sono strettissime e necessarie. Tutto questo evoca un istintivo rispetto per gli animali e il conseguente desiderio di allevarli seguendo l’etologia della specie e rispettandoli. A Boccea abbiamo un protocollo aziendale che riguarda il benessere animale.

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Allevamenti all’Az. Agricola Boccea

E’ meraviglioso vivere e comprendere e la forte interazione tra l’uomo e gli animali che lui stesso alleva.

Vuoi aggiungere qualcosa? Qualche parola per concludere?

“La terra a chi la lavora”, “Coltivare è un atto politico”, “Chi possiede la terra, possiede il paese e difendere la fattoria a conduzione familiare è un po’ come difendere la costituzione”, diceva Wendel Berry, promotore del cibo sano, pulito e giusto, in difesa di un’agricoltura più umana.

Ispirandomi a lui dico che sicuramente oggi vale la pena conoscere le realtà agricole del secondo millennio. Quelle che cercano di fare qualche cosa di utile per il nostro futuro, per la difesa dell’ambiente, delle produzioni di qualità, del rispetto nei confronti degli animali che alleviamo e del ripristino e del miglioramento della fertilità dei suoli depauperati da anni di uso indiscriminato di concimi e prodotti chimici.

Agricoltura biologica, biodinamica o agro-ecologia non sono affatto sinonimi di un ritorno al passato bensì sono il frutto di un’evoluzione delle conoscenze scientifiche che sono state acquisite in anni recenti. Adottare questo tipo di colture significa tener conto dei danni provocati dall’avvento di pesticidi, diserbanti e di anticrittogamici che negli anni sono stati eliminati dal mercato perché provati dannosi per la salute umana e animale. Vuol dire anche aver delineato una differenziazione tra la produzione di cibo di massa a basso costo che va a scapito del reddito degli agricoltori e favorisce l’indifferenziazione globale dei sapori e la produzione di alimenti di qualità, di cibi legati al territorio, di prodotti che son il frutto di tradizioni e di lavorazioni che ne esaltano la peculiarità dei sapori e dei profumi. Cibi dedicati a un mercato più esigente, consapevole e rispettoso dell’ambiente, che vuole conoscer l’origine dei prodotti che consuma e che sicuramente è anche attento all’igiene e alla salubrità di quel che mangia.

Fare agricoltura biodinamica o agro-ecologia significa reinventare l’agricoltura. Significa riscoprire sementi anche antiche per svilupparne linee più adatte ai territori di latitudini e climi diversi, sicuramente più idonei al consumo umano e forse meno alla lavorazione industriale. Significa aver inventato attrezzature che lavorano i terreni rispettandone la struttura, aver messo a punto tecniche culturali che incrementano la fertilità dei terreni (sovesci, letame compostato, preparati biodinamici, ecc.) Vuol dire aver inventato macchine che sono in grado di sarchiare i terreni per togliere le erbacce anche in presenza di coltivazioni appena nate o trapiantate. Vuol dire aver messo a punto tecniche di rotazione dei pascoli che permettono di alimentare all’erba i bovini e che allungano la stagione dei prati e incrementano la fertilità dei terreni.

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Agricoltura biodinamica e colture più belle e sane all’Az. Agricola Boccea

Inoltre l’igiene nella produzione alimentare è fondamentale, ma igiene non significa sterilizzazione totale. Infatti non è giusto vietare la produzione dei grandi formaggi francesi e italiani perché usano tecniche tradizionali che prevedono la presenza di muffe o batteri speciali e trasformano il latte in un prodotto magnifico, ma al contrario va considerato che l’equilibrio dei microorganismi è spesso una garanzia di salubrità e la microbiologia ha molto da raccontarci su questo punto. Quindi quello che consiglio è una maggiore osservazione e uno studio più attento della biologia dei processi alimentari tradizionali per replicarla con gli standard igienici contemporanei.

L’agro-ecologia e l’agricoltura biodinamica sono e saranno il futuro. Consentiranno, e già consentono in parte, di impiegare meno risorse e di produrre di più, una volta che le nostre terre avranno raggiunto una fertilità adeguata grazie a pratiche agronomiche virtuose.

Ultima considerazione: oggi il 40%della produzione alimentare globale viene sprecata nel processo che parte dal produttore e arriva al consumatore. Il costo degli scarti e del loro smaltimento è enorme. Vi invito a cercare tutti assieme di trovare una soluzione.

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I primi quattro bovini 100% Grass Fed

Come alleviamo i  bovini da carne o da latte? Diamo loro quantità esagerate di cereali? E riguardo agli antibiotici e ai pesticidi, come la mettiamo? Garantiamo loro movimento e una qualità di vita adeguata? Queste sono domande molto frequenti. I consumatori stanno dimostrando un notevole interesse su come è prodotto il cibo che consumano.

Da quando ho avuto l’opportunità di prendere la conduzione dell’azienda, ho cominciato a leggere e a partecipare a seminari sull’agricoltura biodinamica e mi sono sempre preoccupata di produrre solo del cibo sano.

Durante una lezione sulla biodinamica che riguardava le coltivazione dei cereali, Carlo Noro ha cominciato a parlare della rotazione dei pascoli. Ho cominciato a indagare sulle esperienze di altri agricoltori e durante un viaggio in California ho potuto vedere un allevamento di bovini al pascolo (grass fed): alimentati esclusivamente con erba e fieni.

Ho letto tanti articoli sulle qualità della carne che proviene da bovini alimentati da bovini cioè con erba e fieni. Un articolo del Dr Baumann della Cornell University mi ha sorpreso perchè proviene da una importante università. In questo studio c’era un elenco dei benefici che provengono da questo sistema di allevamento: un sano rapporto tra gli acidi grassi omega 3 e omega 6, il valore dell’acido linoleico, etc.
agricola-boccea-agricoltura biologica-biodinamica-roma-Grass Fed -allevamento-pascolo-4Poi ho conosciuto la Dr.ssa Francesca Pisseri che è diventata la nostra veterinaria aziendale. Con Francesca ho capito cosa significa allevare ruminanti. Mi ha spiegato come funziona lo stomaco del bovino, la sua capacità di digerire l’erba e trasformarla in carne e latte. Mi ha raccontato come l’utilizzo esclusivo dei mangimi ricchi di cereali e soia rovina e fa ammalare i loro stomaci.

Mi ha fatto capire perchè negli allevamenti intensivi si devono utilizzare dosi massicce di antibiotici per mantenere gli animali in grado di crescere. Mi ha spiegato l’importanza del movimento per il buon funzionamento del rumine. Ho capito che il pascolo condotto e un buon equilibrio tra fieni misti e fieno di erba medica con un minimo apporto di cereali mi dava risultati ottimi sia sulla crescita che sulla qualità della carne.

Il nostro allevamento è quanto di più lontano possa esserci rispetto ad un allevamento industriale dove i bovini sono macellati tra i 12 e 15 mesi. I vitelli stanno con le madri almeno fino a sei mesi. E l’esperienza mi sta insegnando che forse è meglio lasciarli anche fino a 8 mesi sotto le madri perchè crescono meglio.

Ho capito che non si tratta solo di lasciare i capi in un grande pascolo e basta. Così la crescita dei capi è scarsa e variabile. I ruminanti hanno l’abilità di trasformare l’erba in proteine di qualità. Stiamo provando ora un sistema di rotazione di pascolo molto rapido di 3, 4 giorni. C’è chi consiglia di cambiare pascolo ogni giorno. Dobbiamo capire meglio, ma sicuramente il pascolo deve essere misurato al numero dei capi e va gestito.

Credo che ogni azienda possa trovare la sua ricetta personalizzata ai terreni e al clima del posto. Usiamo tantissimo fieno di erba medica che cresce molto bene da noi e nei periodi in cui manca l’erba è una grande risorsa. Durante l’inverno invece facciamo pascolare gli erbai annuali in modo controllato per non farli rovinare. Francesca ci sta seguendo in una prova di finissaggio all’erba.

Abbiamo preso quattro bovini e li stiamo facendo pascolare su un appezzamento di terra diviso in 10 settori e cambiano pascolo ogni 2 o 3 giorni. Lasciamo loro sul campo un rotolone di fieno di erba medica e diamo loro anche un pugno di mangime preparato in azienda per farci seguire quando poi li dobbiamo spostare per pesarli o altro.
agricola-boccea-agricoltura biologica-biodinamica-roma-Grass Fed -allevamento-pascolo-3Ma quali sono i vantaggi dei bovini ingrassati al pascolo? Intanto è la carne che io comprerei per la mia famiglia. Ci sono molti benefici sia per l’ambiente che per la salute di entrambi umani e ruminanti. Possiamo utilizzare anche zone dell’azienda ripide e poco fertili. Il cotico erboso è un ottima prevenzione contro l’erosione dei suoli. Poi siccome dobbiamo produrre erba (pascoli, medicai, erbai) ariamo molto poco.

Siamo biodinamici, ma se non lo fossimo, non avremmo comunque bisogno di usare diserbi e pesticidi. Il manto erboso rallenta la caduta dell’acqua sul suolo che può essere assorbita meglio e anche questo riduce l’erosione. Quando gli animali cambiano pascolo lasciano residui che sono cibo per altri microrganismi e la fertilità del suolo aumenta.

Il periodo di riposo fra un turno di pascolo e l’altro migliora i prati. Utilizziamo i pascoli in primavera e in autunno e stiamo cercando di capire se anche l’inverno può diventare una stagione d’erba. Seguiamo la natura e cerchiamo di far crescere bene le nostre mandrie.

Un altro grande vantaggio è che in questo sistema di allevamento una vacca può essere una vacca. Le nostre mandria stanno all’aperto e raccolgono il loro cibo. Ognuno di loro ha a disposizione aria,acqua, erba, sole e fa esercizio. Sono belli da guardare e mi fanno pensare che sto facendo la cosa giusta per la mia terra e mi sento in armonia con la natura.

Mi auguro che anche i consumatori siano sensibili a questo approccio nei confronti degli allevamenti. Non saremo in grado di soddisfare le richieste e i prezzi della grande distribuzione ma penso che la nostra carne potrà essere apprezzata dai macellai locali e dai consumatori che pensano di acquistarla direttamente in azienda.

Anna

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Corsi di Agricoltura Biodinamica 2013-2014

Quando decisi di fare il grande passo e dare un taglio all’agricoltura convenzionale per passare al biologico, ero francamente confusa e anche preoccupata perché non sapevo da che parte cominciare.

La teoria rende le cose semplici. L’applicazione pratica ti pone di fronte a problemi che vanno superati e mettere in atto strategie adeguate, mantenendo i piedi per terra, è meno facile di quanto possa sembrare.

Divento bio, basta concimi, non lavoro i terreni, evvica le erbe spontanee”! Non è così. Ci sono molta tecnica e tanta conoscenza dietro una buona agricoltura biodinamica.

Per mia fortuna, il caso mi fece incontrare Carlo Noro, allestitore di preparati biodinamici di Labico e grande orticultore e viticultore.
Carlo ha comprato la sua terra scegliendola con cura perché doveva essere adatta all’allestimento dei preparati, e quindi doveva essere una zona fredda in cui la neve fosse un fatto normale e le stagioni molto evidenti. La descrive come “una landa desolata con i terreni depauperati da coltivazioni chimiche”.

Oggi c’è una bella casa in mattoni, legno e materiali naturali. Ci sono un laboratorio per la preparazione delle conserve, un’area dove si fanno i preparati e una terra rigogliosa in cui cresce di tutto.

Ed è nella sua azienda di Labico che Carlo Noro organizzerà, dal 14 dicembre 2013 ad Aprile 2014, dei corsi di agricoltura biodinamica.
corso_agricoltura_biodinamica_carlo_noroSi parlerà di corretta alimentazione, degli strumenti della biodinamica, di malattie aggressive che derivano da una cattiva gestione dei terreni, di macchinari, di rotazioni culturali nell’orto, di frutta, di olivi e tanto altro ancora.

Se volete avvicinarvi al metodo agricolo biodinamico, qui trovate tutte le informazioni del corso: biodinamicanoro.it.

Anna

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Perché Biodinamico?

Mi sono decisa che non si poteva più continuare a rovinare i terreni ereditati dai nostri nonni (i padri  purtroppo erano troppo acritici nei riguardi della scienza e del progresso) a causa di un’esperienza personale abbastanza tragica che mi è successa qualche tempo fa.
In un’azienda di famiglia mi faccio convincere da un consulente agronomo, tecnicamente preparatissimo sulla chimica dei fitofarmaci, a coltivare un orto industriale. Ahimè ho buttato tanti soldi con un risultato produttivo ridicolo. Ho incontrato commercianti che mi stritolavano perché non sapevo come vendere le monocultura di zucchine o di pomodori. Ho fatto buttare su quei terreni tonnellate di liquidi puzzolenti. Perfino i miei collaboratori erano scioccati e mi dicevano che mai avrebbero mangiato quelle cose. E lo pensavo anch’io… Sono stata malissimo. Era un fallimento su tutta la linea e l’agronomo comunque voleva i suoi soldi perché tanto a lui cosa importava come andavano le cose per l’agricoltore?? È finito tutto in un grande vaffa
Dopo qualche tempo passato a leccarmi le ferite e a studiare sono arrivata alla conclusione che avrei ricominciato ma adottando un sistema completamente diverso.
Ci si riempiva già la bocca parlando di agricoltura biologica. Ma non c’era nessuna indicazione metodologica su quali pratiche usare per migliorare sensibilmente la quantità di humus nei terreni e quindi ottenere produzioni adeguate anche nella qualità. L’approccio più comune era del tipo “fai come prima ma stai un pò più attento alle rotazioni e usa letame e concimi organici di origine animale e fitofarmaci meno dannosi e ammessi dal sistema”. Un bagno di sangue per l’economia di un’azienda. Poi ho incontrato a Labico un agricoltore anche filosofo,Carlo Noro, che mi ha introdotto al metodo biodinamico senza parlarmi però solo di pianeti e forze astrali.

Cos’è la biodinamica?

Per chi non lo sapesse, la biodinamica è stata inventata da Rudolph Steiner, filosofo, scienziato e ricercatore. La sua idea era che i nostri sensi e la nostra mente ci permettessero di avere accesso ad una realtà, o meglio ad una parte di realtà e che questa parte però non esaurisse il tutto.

Rudolf Steiner

Rudolf Steiner

In questa parte di mondo occulto esistono forze che agiscono sul nostro mondo fisico e psichico che noi non sappiamo come cogliere. Bene, Rudolf Steiner ha provato a descrivere una Scienza dello Spirito. In quest’ottica si è anche occupato di agricoltura e ha introdotto un concetto olistico in cui tutte le cose sono espressione del  vivente e quindi collegate fra loro. L’azienda agricola diventa allora un organismo e così va trattata.
La parte interessante è il metodo messo a punto poi negli anni da altri agricoltori biodinamici: la rotazione delle culture, l’utilizzo dei sovesci per migliorare i terreni all’inizio della conversione, l’utilizzo di letame rigorosamente compostato e mai fresco nell’orto, la lotta all’erosione e la cura della struttura umica del terreno,  mantenendo i campi i inerbiti con prati permanenti (anche tra le file della vigna e degli ulivi). E poi le consociazioni culturali virtuose nell’orto, le minime lavorazioni insieme alla proibizione di utilizzare  alcuni attrezzi come gli aratri e le frese o altri strumenti che polverizzano il terreno danneggiandone la struttura, l’assoluto divieto di spargere fitofarmaci e, infine, la cura dell’osservazione dei fenomeni naturali dai quali si traggono insegnamenti utili.
L’invenzione originale di Steiner sono i preparati biodinamici, meglio conosciuti come 500 corno letame e 500 corno silice. Il 500 corno letame ,da studi fatti, risulta essere un concentrato di microorganismi che digeriscono la sostanza organica trasformandola in humus grazie anche ad un sistema di preparazione che ne provoca la proliferazione esponenziale in acqua. Il 501 corno silice invece agisce sulle foglie e sembra influire positivamente sul processo della fotosintesi clorofilliana.

500 Cornoletame

500 Cornoletame

Insomma, dopo la bruttissima esperienza vissuta, grazie a Carlo Noro ho appreso un metodo che si è dimostrato pratico e funzionale, in sintonia con la natura e i suoi cicli, e vantaggioso per la salute della terra e dell’uomo.

Anna

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Aiuto! Siamo sotto attacco del verme della Cavolaia

Stiamo assistendo volutamente inermi alla devastazione delle nostre Brasicaceae –i cavoli di ogni forma e sapore- da parte di un bruco famelico che può spogliare in breve tempo da tutte le foglie una pianta di cavolo. Il preferito fino ad ora sembra essere il cavolo nero, quello buonissimo per le zuppe e la ribollita. Invece, forse perché non lo conoscono ancora, hanno lasciato indietro il cavolo cinese, quello che a me piace di più. Si presenta alla fine di agosto come una farfallina scialba e innocua. Depone migliaia di uova da cui nascono bruchi nerboruti che vivono per mangiare. E dopo ogni bruco un’altra farfalla che depone altre uova. La sua diffusione diventa così esponenziale.
Che fare ? Abbiamo piantato altri cavoli e confidiamo nell’arrivo di un clima più fresco e autunnale che blocchi il loro sviluppo.
Ho scelto di non trattare neanche con il Bacillus, un batterio selettivo (così dicono) che si insedia nelle cellule della pianta e fa ammalare la larva. Funziona  abbastanza ma non si è mai sicuri che sia veramente selettivo, potrebbe invece colpire altri insetti utili al mio ecosistema.
Un caro amico e maestro, Carlo Noro, mi ha portato un barattolo con le larve di un dittero che da lui fa strage di bruchi di cavolaia. L’abbiamo introdotto nel sistema. Ma il giorno dopo l’abbiamo trovato anche da noi e ne siamo molto felici perché vuol dire che stiamo facendo un altro passo verso il riequilibrio dell’ecosistema anche se purtroppo  non servirà per quest’anno.
È comunque la prima volta che assistiamo a questo fenomeno in sei anni di attività e lo imputiamo ad un estate fresca e piovosa. Studieremo per l’anno prossimo anche consociazioni con aromatiche…mi hanno parlato della salvia.

Anna