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Meno Carne ma più Qualità e Varietà? Allora siete Reducetariani

Meno Carne ma più Qualità e Varietà? Allora siete Reducetariani

Non mangi carne tutti i giorni e se lo fai sei attento alla sua provenienza? Da oggi hai un’identità: fai parte dei reducetariani, o meglio riduciani. Il termine è stato coniato da Brian Kateman, giovane ricercatore della Columbia University che ha fondato il nuovo movimento ‘riduci-carne’, in inglese ‘reducetarian’, insieme a Tyler Alterman. In 18 minuti Kateman ha esposto la sua idea davanti al pubblico della TEDxCUNY Conference, l’evento internazionale che seleziona progetti d’innovazione, conquistando l’attenzione dei media britannici, Daily Mail in primis.

E infatti è tutto un fiorire di iniziative e movimenti che si rivolgono ai consumatori per sensibilizzarli verso un utilizzo corretto della carne e di tutte le proteine che vengono dagli animali. Sono nati siti e movimenti, pubblicati libri di sociologi e scienziati. Insomma l’argomento comincia a essere molto sentito; e ci si preoccupa che il nostro cibo sia sano e provenga da aziende agricole biologiche e sostenibili.

Il neologismo è stato lanciato online attraverso una campagna che si propone di incrementare la ricerca e la promozione nel campo della nutrizione: “Speriamo di costruire una comunità di individui impegnati a mangiare meno carne: sia rossa, che bianca, sia polli che pesce, perchè ne traggano beneficio sia le persone che l’ambiente”.

I reducetariani (reducetarian) hanno lo scopo pratico di portare avanti una campagna di educazione alimentare con suggerimenti pratici. Proteine, carboidrati, grassi contenuti sia nel mondo vegetale sia animale ci sono tutti, ma con equilibrio e di qualità superiore. Mangiare tutto quindi con più razionalità e senza mai dimenticare la difesa e la protezione dell’ambiente. La regola è semplice: ridurre il consumo di carne, di pesce e latticini. Basta evitare la carne il lunedì, durante il weekend o a cena, suggerisce Kateman, scegliendola di qualità quando si decide di mangiarla.
azienda agricola boccea agricoltura bio roma reducetariani_reducterianTra i primi a cominciare a promuovere questa nuova filosofia del vivere e mangiare c’è il movimento di Eat Wild che negli Stati Uniti ha introdotto tutte le informazioni sul mangiare carne da animali provenienti da situazioni e allevamenti quanto più vicino possibile allo stato selvatico originario. La scelta del cibo di tutti i giorni va pensata e fatta avvicinando produzioni che contengano i fattori nutritivi delle piante e degli animali selvatici e che siano simili alla nostra dieta originaria primitiva. Molte ricerche danno ragione sul fatto che i cibi integrali cresciuti su terreni naturalmente fertili siano più nutrienti e aiutino a combattere le malattie e quindi a vivere meglio

Attualmente la maggior parte dei prodotti di origine animale presenti sul mercato deriva dagli allevamenti intensivi, che per loro natura utilizzano tecniche industriali per ottenere la massima quantità di prodotto al minimo costo, queste condizioni spesso non rispettano l’etologia dell’animale, e possono causare gravi danni ambientali a fronte di prodotti di bassa qualità.

In Inghilterra  c’è Compassion in World Farming  Esistono da 40 anni , il loro capo è Philip Lymber.  L’obiettivo è mettere fine agli allevamenti industriali di animali. Sono responsabili di diverse inchieste che hanno svelato la realtà degli allevamenti industriali e vi hanno portato l’attenzione dei media. Fanno lobbyng e organizzano campagne  il cui risultato è il riconoscimento da parte della UE che gli animali sono esseri senzienti capaci di provare dolore e sofferenza. Hanno anche ottenuto dalla legislazione europea limiti al numero di galline ovaiole in gabbia. Lavorano con le grandi aziende del cibo perchè considerano la distribuzione e i consumatori fondamentali per dare una sterzata verso il benessere animale negli allevamenti.

Sono fieri di aver iniziato la rivoluzione agricola del XXI secolo attraverso un piano quinquennale che ha come scopo far terminare  tutte le forme di crudeltà associate alle moderne pratiche intensive di allevamento implementando modelli più equi, sicuri e giusti per un agricoltura più umana sostenibile che lavori per gli animali, la gente e il pianeta.

In Italia c’è un’iniziativa totalmente originale che si chiama Allevamento Etico, un’associazione a promozione sociale che ha lo scopo di diffondere buone pratiche e strategie aziendali innovative nel settore dell’allevamento animale e di tutta la sua filiera produttiva e distributiva, al fine di migliorare il benessere animale, la qualità dei prodotti e la sostenibilità ambientale del settore zootecnico. Vorrebbero diventare un punto di riferimento per consumatori e allevatori, divulgando informazioni sul tema e recensendo aziende virtuose. Raccontandone nel dettaglio i metodi produttivi, cercano di incentivare una zootecnia più rispettosa degli animali, dell’ambiente, della salute umana e favorire l’acquisto di prodotti etici e a km zero.
allevamento etico_azienda_agricola_boccea_agricoltura biologica romaSono  sognatori estremamente lucidi. È un’equipe di persone che credono che tra la produzione industriale di prodotti animali e il veganesimo ci sia una via di mezzo praticabile da tutti, una soluzione che tiene in modo particolare al benessere animale.
Dicono che:

  • l’uovo di una gallina che non ha mai camminato non è un uovo;
  • il latte di una mucca che non ha spazio sufficiente per riposarsi non è latte;
  • la carne di un suino o di un bovino stressato  non sia carne.

Sostengono che la qualità della vita animale si ripercuota sulla qualità dei prodotti da essa derivati. Ammoniscono che  se gli allevamenti non sono gestiti in modo consapevole causano più emissioni di gas serra del settore dei trasporti e danneggiano il suolo e le risorse idriche. Sono convinti che i consumatori abbiano il potere di cambiare il mercato attraverso le loro scelte, ed è per questo che nel gruppo ci sono anche naturalisti, veterinari, filosofi, artisti, etologi, allevatori e altro ancora.

Il motto è MENO MA MEGLIO, fermamente convinti che la qualità sia preferibile alla quantità! Il manifesto è: benessere animale = benessere ambientale (sostenibilità ambientale dell’azienda)=benessere umano (qualità del prodotto).
azienda-agricola-boccea-agricoltura-bio-roma-allevamento-eticoÈ uscito in questi giorni un libro per chi vuole saperne di più: “Con-vivere l’allevamento del futuro“. Parla di come si possono allevare gli animali comprendendo la loro sensibilità per allevarli nel rispetto dell’ambiente e delle loro esigenze.

Lo hanno scritto tre veterinari illuminati: Francesca Pisseri, Carla De Benedictis e Pietro Venezia.
Il filo verde di Arianna –Macroedizioni

Anna

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Commenti

  1. abcfinance ha detto:

    Condividerò il post con i miei followers di Facebook

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