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Festa Nazionale del Garbage Patch State

Festa Nazionale del Garbage Patch State

L’11 aprile 2013, Maria Cristina Finucci ha fondato il Garbage Patch State, lo “Stato di Rifiuti”, una nazione composta da 5 isole di rifiuti dispersi negli Oceani (e ora anche nel Mar Mediterraneo) con un’estensione totale che attualmente raggiunge i 16 milioni di Km2.
L’11 aprile 2014 è stata celebrata al Museo Maxxi di Roma la Festa Nazionale del Garbage Patch State e aperta la sua prima ambasciata.

Ma cos’è il Garbage Patch e come si è riusciti a proclamarlo Stato?
Il Garbage Patch è una delle più gravi manifestazioni di inquinamento causato dall’uomo. La plastica dispersa nell’ambiente finisce in mare e viene trascinata dalle correnti al centro di vortici che la compattano.

Queste enormi macchie itineranti – la più grande raggiunge e supera le dimensioni dello Stato del Texas- sono per grandissima parte sommerse e composte da detriti plastici talmente piccoli che ci si può navigare sopra.
garbage_patch_stateQuesta loro natura “invisibile” ha fatto sì che il problema non venisse percepito adeguatamente come reale, tangibile.
Grazie all’intervento dell’UNESCO, il Garbage Patch State è stato dichiarato Stato Federale, riconosciuto quindi dalla comunità internazionale, e attraverso un’installazione artistica si è risuciti ad avvicinare il pubbico a un problema concreto, reale e tangibile.

“Presentarsi a Venezia (alla 55° biennale d’arte, ndr) ha fatto sì che migliaia di persone potessero interagire con il padiglione esattamente come una sorta di “ambasciata culturale”, riconoscendo di fatto l’esistenza della nazione. Il problema magicamente non era più lontano da loro ma anzi tutto intorno a loro”, afferma l’artista.

Garbage Patch State Biennale di VeneziaImmagine di Nicholas Logsdail

Viene naturale chiedersi di chi sia la colpa dell’esistenza di questo “Stato”. Nostra. Di noi tutti. “Non tanto per non aver prestato sufficiente attenzione ad una corretta raccolta dei rifiuti, quanto piuttosto quella di aver passivamente abbracciato uno stile di vita che non è in alcun modo sostenibile per il pianeta”sostiene la Finucci.

“La stra-grande maggioranza della plastica prodotta non è infatti riciclabile in alcun modo. Il dramma non è stato dunque quello di aver mal calcolato i rischi di un determinato stile di vita quanto piuttosto quello di non essersi mai neanche posti il problema”conclude.

Un’installazione artistica e interattiva che vuole quindi farci riflettere in maniera più profonda e intima sul probelma dei rifiuti e dell’impatto che questi hanno sulle vite della fauna marina e sull’ecosistema. Una riflessione che necessita di leggi più stringenti e di una maggiore responsabilizzazione dell’aziende di imballaggi. Per il bene del nostro pianeta. Per la salute dei nostri figli e delle generazioni future.

L’installazione dura fino al 2 maggio e prevede anche una sezione di giochi dedicati ai bambini che potranno divertirsi con attività ludiche organizzate all’interno dell’Ambasciata.
Garbage Patch State Roma MaxxiImmagine

Qui trovate maggiori informazioni per visitare il Garbage Patch State presso il Museo Maxxi di Roma.

[Fonti web: Fondazione Maxxi, Green Energy Journal, Garbage Patch State]

Anna

 

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