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Brooklyn Grange. L’Orto Pensile di Brooklyn

Brooklyn Grange. L’Orto Pensile di Brooklyn

Negli USA sta crescendo un entusiasmo e una sensibilità straordinari nei confronti delle produzioni agricole locali. Cresce il desiderio di consumare i prodotti locali sia perché più freschi e sicuri ma anche perché c’è un rinnovato rispetto e considerazione verso chi fa il contadino e difende il territorio. Vengono concepiti progetti futuristici, intelligenti e fantasiosi che mantengono ben presente il traguardo del recupero di zone inutilizzate e abbandonate per riadattarle e renderle nuovamente belle, utili e capaci di produrre cose buone.

Sì, l’America può essere ancora la grande terra dell’innovazione, capace di far risorgere un vecchio edificio statale abbandonato a Brooklyn, New York, per utilizzarlo come supporto per il più grande orto urbano al mondo.

Oggi, un gruppo di giovani ingegnosi e determinati coltivano mezzo ettaro scarso di ortaggi sui tetti di Brooklyn e riescono a produrre circa 25.000kg di ottimi ortaggi assai richiesti dai ristoranti e consumatori locali. E non basta. Oltre a distribuire ortaggi freschi e locali forniscono consulenze a chi desiderasse intraprendere  un ‘esperienza simile alla loro come costruire un piccolo orto cittadino per casa o una vera e propria piccola fattoria urbana. Sono anche coinvolti e attivi  in progetti benefici per promuovere la crescita di vigorose comunità locali.

La storia del Brooklyn Grange comincia una mattina all’alba di maggio del 2010 quando  una squadra di persone assai eterogenea  apparve sul North5n Boulevard uscendo a dalla stazione della metropolitana. Cominciarono ad attaccare da tutte le parti il palazzo abbandonato. Erano tutti armati di elmetti da muratore,guantoni da lavoro, pale, forbici e sacchi di terra. Stavano iniziando a lavorare per costruire il più grande orto pensile del mondo.

Due dozzine di persone inclusi parenti e amici hanno trasportato 1.500kg di terra  e gridato alla citta di New York il loro visionario progetto.  Finalmente un po’ alla volta l’azienda agricola sul tetto di Brooklyn prese forma. Il progetto era di coltivare cibo biologico sul tetto di uno spazio ormai in disuso e produrre un modello di agricoltura economicamente sostenibile in grado di produrre deliziosi e salubri ortaggi per la comunità locale mentre si stava  anche facendo qualcosa per l’ecosistema.
azienda-agricola-boccea-agricoltura-biologica-roma-brooklyn-grange2Oggi vendono ortaggi ai ristoranti , ai mercati di quartiere  o a gruppi di acquisto locali che fanno la lotta per i loro prodotti. Hanno anche iniziato ad allevare le galline (che magari concimano anche il terreno dell’orto) per le uova e hanno messo diversi alveari per garantire la produzione degli ortaggi. Il miele pare sia assai buono e sperano di selezionare nel tempo delle famiglie di api particolarmente resistenti e adattabili alla città.

E siccome siamo a NY, la fattoria è attivissima anche in campo educativo e sociale promuovendo corsi e percorsi formativi per persone che vogliono imparare come si fa. E organizzano eventi la sera come cene,matrimoni e cine club.

Il loro sogno è rendere NY la città più sostenibile del mondo con l’aria più fresca e le acque più pulita. Forse questo è più una chimera che un sogno pensando alle 1000 e più luci di NY sempre accese e ai riscaldamenti e aria condizionata senza limiti. Ma è sicuramente un atto pratico, reale, che si contrappone all’uso smodato di risorse da parti della maggioranza dei cittadini; dimostrano che cosa si può fare e sensibilizzano l’opinione pubblica con un messaggio forte, chiaro e anche  molto attuale.
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Vogliono dimostrare che un quarto delle discariche di cibo potrebbe essere compostato per farne nutrimento e humus per le piante cittadine. Credono che il cibo che mangiamo debba provenire per  lo più dai dintorni e che debba essere fresco e non conservato nei frigoriferi per settimane.

L’inventore geniale di questa piccola utopia è un ingegnere industriale con un passato nel mondo degli affari e del commercio che si chiama Ben Flanner.
Ben ci mostra che coltivare bio non significa tuffarsi  in un passato nostalgico
bensì  impegnarsi al massimo utilizzando le competenze sui sistemi di ottimizzazione e sull’ aumento dell’efficienza all’interno della fattoria. Tutti i ragazzi che lavorano nel Brooklyn Grange hanno competenze notevoli.

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Ben Flanner

Matt Jefferson è laureato in salute pubblica e fa il direttore della fattoria, Gwenn Shantz è l’esperta dei giardini pensili e coltivazioni sui tetti. E poi hanno un esperto di agricoltura biologica, un altro  di comunicazione. C’è chi si occupa delle vendite e delle finanze e chi dei progetti educativi di beneficenza. Hanno anche un centro di progettazione per chi volesse in piccolo o in grande ripetere l’esperienza.

E se anche qui in Italia qualcuno ci provasse?

Anna

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